DISCORSO DI BENVENUTO PER I NUOVI PASTORI – FUORNI 28/08/2021

DISCORSO DI BENVENUTO PER I NUOVI PASTORI – FUORNI 28/08/2021

DISCORSO DI BENVENUTO PER I NUOVI PASTORI – FUORNI 28/08/2021

  • Posted by Vincenzo
  • On 30/08/2021
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Don Alfonso, Don Ovidiu,

benvenuti nella casa della Regina della Pace, benvenuti tra noi.

 Siamo felici di accogliervi, e fin d’ora vi esprimiamo la nostra riconoscenza, perché siete qui per continuare l’opera che Cristo ha affidato ai suoi apostoli: donare la salvezza. Desideriamo, anche, rendere grazie a Dio, per i tanti benefici che ci ha elargito, da quando nel 1904, l’arcivescovo Valerio Laspro istituì la curazia di Santa Maria Regina della Pace. Da allora, in questa pianura racchiusa fra il mare e le colline, insieme alle acque del torrente Fuorni sono scorse le acque della grazia divina. Dov’erano boschi, prati e campi, i nostri padri vollero costruire una chiesa collocata ad un bivio, affinché fosse luogo di sosta materiale e spirituale, qui, all’incrocio dei sentieri, che i Fuornesi percorrevano ogni giorno, per andare e venire dalle case alle campagne da coltivare. In centodiciassette anni, questa chiesa è sempre stata luogo d’incontro comunitario e di presenza di Dio e della Madonna. Quattro sacerdoti si sono succeduti come padri e maestri del nostro popolo, da oggi Voi proseguirete il loro ministero.

  Se si volesse compiere un’analisi della società fuornese di adesso vedremmo differenze e contraddizioni del tutto sconosciute nel passato. Fuorni non è più soltanto una borgata rurale tra Salerno e Pontecagnano. Dal secondo dopoguerra ad ora, nel nostro territorio sono stati fondati stabilimenti industriali e centri commerciali, mentre si ergevano abitazioni e scuole. Fuorni è insieme borgo contadino e industriale, area di edilizia economico-popolare e di abitazioni per classi medio-alte, luogo anonimo di transito, quartiere di periferia che si lascia al mattino per andare a lavoro e dove si rientra solo a sera, ma anche comunità dotata di forte identità locale. Vecchi e nuovi abitanti siedono insieme ai tavolini dei caffè, sulle poltrone dell’ufficio postale e sulle panche della chiesa, tuttavia l’integrazione sociale rimane sempre un obiettivo da migliorarsi. Con la catechesi, l’animazione e la carità fatta in segreto, la parrocchia prova ad essere strumento di integrazione sociale. Ma, come accade ovunque, non riusciamo ad arrivare a tutti. Questo ci spinge a diventare sempre più umili, riconoscendo che possiamo solamente offrire al Divin Maestro quel po’ che siamo e sappiamo fare, affinché Egli lo trasformi in ricchezza di grazia.

  Tanto lavoro Vi aspetta, cari Don Alfonso e Don Ovidiu. Occorre raggiungere sempre più anime, specialmente quelle più lontane e più sofferenti, senza trascurare chi già è stato conquistato dalla misericordia divina, poiché la conversione del cuore è un esercizio che finirà solo in cielo. Protesi verso tale meta ci consegniamo ai vostri cuori e in modo del tutto particolare vi raccomandiamo i fanciulli, i giovani, gli anziani, i malati, i poveri, i disoccupati, le famiglie in difficoltà, i migranti insieme al Santissimo Sacramento ed alla Madonna della Pace. Sono queste le vere ricchezze della nostra parrocchia.

Fuorni, 28 agosto dell’anno di grazia 2021

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